Disturbi ossessivo-compulsivi

(Riferimenti teorici: teoria dell’attaccamento di John Bowlby, teoria sistemico-relazionale di Valeria Ugazio, cognitivismo post razionalista di Vittorio Guidano)

Disturbi Ossessivo-Compulsivi (ossessioni pure o ossessioni e compulsioni/rituali)

Anna Freud affermò che nessun altro fenomeno mentale esprime con uguale chiarezza il dilemma umano del contrasto tra impulsi innati e obblighi morali acquisiti.
La dinamica emotiva entro cui si trovano i soggetti ossessivi riguarda la contrapposizione tra Bene e Male. Da una parte ci sono il sacrificio, l’abnegazione, la purezza, l’ascesi, l’intransigenza; dall’altra l’egoismo, l’avidità, la sensualità, la crudeltà, l’immoralità.
Spesso questi soggetti provengono da contesti familiari in cui accanto a persone che controllano le loro emozioni ce ne sono altre che le esprimono in modo potente, aggressivo, a volte perverso.
Il soggetto avverte una scissione interna, come se fosse diviso in una metà giusta e buona che deve essere confermata e una metà sbagliata e cattiva che deve essere controllata, combattuta o soppressa.
Il soggetto ossessivo non riesce a collocarsi né nella prima né nella seconda polarità: se sceglie di “rinunciare alla vita” (la parte buona e astinente) si sente buono ma annichilito e rancoroso; se sceglie di “immergersi nelle pulsioni” (la parte cattiva) si sente cattivo e angosciato, pieno di sensi di colpa e paura.
La soluzione al dilemma è quella di indugiare nel mezzo attraverso il dubbio, le rimuginazioni, l’impossibile ricerca di certezze assolute e l’indecisione.
Le ossessioni e le compulsioni si configurano come soluzioni di compromesso che permettono al soggetto ossessivo di esprimere gli impulsi rimossi (soprattutto quello erotico-sessuale e aggressivo).

Trattamento

La terapia di questo tipo di disturbi viene condotta dalla dott.ssa D’Antuono con un approccio che integra la teoria sistemico-relazionale e l’apporto cognitivista post-razionalista e consiste nell’individuare le situazioni che possono scatenare uno squilibrio clinico; individuare le aree critiche per lo sviluppo delle ossessioni e, se presenti, dei rituali; ricostruire i significati delle ossessioni e dei rituali, per aumentare l’autocontrollo delle emozioni che perturbano il soggetto. Successivamente si lavora sulla ricostruzione dello stile affettivo (prendere in esame la carriera affettivo/sentimentale del soggetto) e sulla storia di sviluppo.